domenica 8 aprile 2012

L'indipendenza dell'Azawad

Nonostante il silenzio e le notizie tendenziose fornite dalla stampa italiana, nei giorni scorsi si è prodotto un fatto storico: i tuareg del nord del Mali si sono armati ed hanno conquistato il controllo delle regioni in cui storicamente vivono, proclamando l'indipendenza del loro paese, l'Azawad.

Se la colonizzazione europea è stata una catastrofe per le popolazioni degli altri continenti sottomesse alle grandi potenze dell'Ottocento e dei primi del Novecento, anche la "decolonizzazione" è stata per molti origine di guasti e ferite ancora aperte. In particolare, il deserto del Sahara, da sempre la patria storica dei tuareg, è stato spezzettato e ripartito tra i nuovi stati indipendenti, sconvolgendo la vita dei suoi abitanti, in modo tanto più grave in quanto la loro esistenza tradizionale si basa sul nomadismo e l'erezione di frontiere nazionali in un territorio che essi hanno sempre considerato in modo unitario impediva od ostacolava grandemente il mantenimento dell'economia e della loro cultura ancestrale. I tuareg oggi sono una minoranza in ciascuno dei 5 paesi in cui sono stati ripartiti (Mali, Algeria, Niger, Libia, Burkina Faso), spesso una minoranza minacciata da politiche di assimilazione (l'arabizzazione forzata di Algeria e Libia) o di abbandono e sfruttamento economico. I "fieri uomini blu" delle agenzie turistiche sono diventati un elemento folkloristico, ma per il resto sono disprezzati e sovente perseguitati (qui in Europa nessuno conosce l'esistenza del Ganda Koye, una specie di Ku Klux Klan "alla rovescia" formato da neri che compiono atti di violenza contro i tuareg, spesso con la complicità o l'acquiescenza dell'esercito maliano).
La rivolta di quest'anno è l'ultima di una lunga serie. Ogni volta, le acque si calmavano con accordi e promesse di maggiore interesse e minore abbandono da parte dello stato maliano, che però non venivano mantenute. Oggi i tuareg hanno deciso di farla finita con questa logica da tribù indiane nelle riserve, hanno riconquistato con le armi in pugno il loro territorio e sono decisi ad autogovernarsi.

La stampa europea e italiana in particolare ha trattato molto poco e male questi avvenimenti, sottolineando solo l'uso di armi provenienti dalla Libia e la presenza di pericolosi integralisti islamici, che avrebbero assunto la testa della ribellione. In realtà, la situazione è completamente diversa. Il MNLA (Movimento Nazionale per la Liberazione dell'Azawad) è un movimento laico e democratico che non ha certo fatto una rivoluzione per instaurare un regime sciaraitico contrario alle tradizioni dei tuareg. L'elemento islamico è invece fortemente sostenuto dall'Algeria, che ha tutto l'interesse a far fallire la ribellione tuareg e a mantenere lo statu quo, in cui il Sahara è territorio di rifugio e di azione di gruppi terroristici (AQMI, la frazione nordafricana di Al Qaeda) e di narcotrafficanti. Nella protezione dei terroristi e di narcotrafficanti sono pesantemente implicati anche molti personaggi di primo piano nel governo maliano. La nascita di uno stato laico e democratico, con un governo a stretto contatto con la popolazione e capace di controllare davvero il territorio sarebbe un grave colpo per chi prospera con questi loschi affari.

I paesi europei e la comunità internazionale sono per il momento scettici o espressamente contrari a questa richiesta di indipendenza, anche perché la Francia, che ha sempre un peso importante nella politica della regione, teme di inimicarsi Algeria e Mali. Per questo sarebbe importante che l'opinione pubblica fosse debitamente informata e prendesse a sostenere con partecipazione la richiesta di indipendenza dell'Azawad. L'Associazione Culturale Berbera ha diffuso una "Dichiarazione a sostegno dell'Azawad indipendente", che è riprodotta di seguito. Altri messaggi di sostegno vengono da associazioni berbere nel resto del mondo (Congresso Mondiale Amazig, Amazigh American Initiative, Tamazgha a Parigi, ecc.).

Dichiarazione a sostegno
dell'Azawad indipendente

L'Associazione Culturale Berbera, avuta notizia della proclamazione di indipendenza dell'Azawad, avvenuta ieri, sabato 6 aprile 2012 (2962 Sh.), ad opera del Movimento Nazionale di Liberazione dell'Azawad (MNLA),
esprime
il proprio sostegno a questo atto coraggioso teso a cancellare l'ingiustizia storica commessa contro il popolo tuareg (Kel Temajeq) con la sua forzata integrazione nello stato del Mali nel 1960;
auspica
che la dirigenza del MNLA tenga fede ai principi proclamati di laicità ed uguaglianza di tutti i cittadini dell'Azawad senza alcuna discriminazione di etnia, sesso o religione;
fa appello
• al governo italiano, all'Unione Europea ed alla comunità internazionale perché sostengano i legittimi diritti delle popolazioni dell'Azawad, riconoscano lo stato indipendente dell'Azawad e stabiliscano con esso contatti pacifici e collaborativi, poiché solo uno stato realmente democratico e responsabile verso i suoi cittadini potrà sconfiggere il fanatismo, il terrorismo ed i traffici illeciti nell'Africa sahariana;
• a tutte le organizzazioni e le persone di buona volontà perché esprimano anch'esse solidarietà verso l'Azawad e si adoperino per il riconoscimento internazionale della sua indipendenza;
ricorda
che è un momento storico per il popolo Tuareg, che da decenni soffre per le insensate spartizioni del Sahara effettuate a tavolino dalle potenze europee senza tenere in alcun conto la volontà delle popolazioni locali e che in particolare per gli europei è giunto il momento di riparare, almeno in parte, i torti inflitti alle popolazioni africane prima con la colonizzazione e poi con una "decolonizzazione" che, lungi dal restituire la sovranità ai popoli, ne perpetuava lo sfruttamento. Ignorare la più che cinquantennale lotta del popolo dell'Azawad e rigettarne la richiesta di indipendenza con il pretesto della "stabilità" dell'area sarebbe perseverare nell'ipocrisia e nel rifiuto di correggere gli errori fatti nel passato.

Milano, 7 aprile 2012

Per saperne di più:
Una importante trasmissione (in inglese) su france24, che permette di capire molte cose
Un intervento (sempre in inglese) di Alessandra Giuffrida su Al Jazeera, anche questo molto informativo
Una spiegazione chiara della situazione (in francese) da parte di Mossa Ag Attaher, portavoce del MNLA (chi frequenta Facebook può trovare una mia traduzione -fatta di corsa e molto sommaria- del testo del video)
Un articolo di Hélène Claudot-Hawad sugli interessi inconfessabili che gravitano intorno all'Azawad
Il portavoce del MNLA legge il testo della dichiarazione di indipendenza a Parigi il giorno dopo l'evento
Ultime notizie da Toumastpress (in francese), l'agenzia di stampa del MNLA
Il sito dell'Association Tamazgha (di Parigi) è quello che in Europa più tiene al corrente sull'evoluzione della situazione


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