venerdì 6 marzo 2020

Parliamo di Europa!

[lettera -cestinata- al "Corriere della Sera" - 3/3/2020]

L'articolo odierno di Francesco Daveri dal titolo "La debolezza dell'Europa? Le divisioni tra i governi" sfiora ma non riesce a centrare il nocciolo del problema. Egli sembra credere che appellarsi alla buona volontà possa avere un peso nei rapporti tra stati indipendenti e sovrani, e si augura un "colpo di reni" da parte dell' "Europa politica dei governi". Ma ciò è assolutamente illusorio. L'Europa dei governi non è che una conferenza internazionale permanente, in cui, al di là di qualche cortesia di facciata, contano soprattutto i rapporti di forza tra Stati, e nessuno si fa carico dell'interesse generale
 
È inutile girare intorno al problema: le mille sfide del giorno d'oggi, dall'economia alla sicurezza alla sanità rendono sempre più indispensabile la creazione di un'autorità unica e democratica per il continente. Ci vuole un salto verso l'Europa federale. Molti, troppi lettori del Corriere (e, temo, anche molti giornalisti) ignorano che è in vista un evento che potrebbe finalmente cambiare strutturalmente le basi politiche dell'Europa, con la creazione di una vera federazione. Si tratta della "Conferenza sul futuro dell’Europa" che si aprirà ai primi di maggio, e potrebbe consentire una riforma dei Trattati in senso federale. 
 
A mio avviso sarebbe opportuno che il Corriere trattasse in maniera approfondita questa iniziativa, la facesse conoscere, e desse spazio a pareri e dibattiti, perché si possa finalmente costruire un'Europa dei cittadini invece di un organismo ingombrante calato dall'alto. Così aderirebbe allo scopo conclamato di informare i lettori, e verrebbe incontro a quanti richiedono che in prima pagina non si parli solo di Coronavirus.

Cordiali saluti.
Vermondo Brugnatelli 

"To look for a continuation of harmony between a number of independent, unconnected sovereignties in the same neighborhood, would be to disregard the uniform course of human events, and to set at defiance the accumulated experience of ages".
"Sperare in una permanenza di armonia tra molti Stati indipendenti e slegati sarebbe trascurare il corso degli avvenimenti umani e andar contro l'esperienza accumulata dal tempo" (A. Hamilton, The Federalist)

Nessun commento:

Posta un commento