domenica 20 novembre 2011

Gli orfani di Gheddafi

Alla ricerca di immagini forti cui paragonare la traballante situazione italiana, troppo condizionata da istituzioni estere, i firmatari di una lettera pubblicata oggi con rilievo sul "Corriere" si rivolgono ai recenti fatti della Libia in cui stigmatizzano l'intervento esterno avvenuto "in seguito ad alcuni disordini che, a paragone di quelli avvenuti in Siria, facevano ridere".

Non so cosa ci sia da ridere in quello che Gheddafi ha fatto nel mese e mezzo che ha preceduto l'intervento della NATO. Per chi non lo ricorda, ha scatenato una vera guerra con razzi e carri armati contro la sua popolazione, ha massacrato i resistenti e distrutto la città di Zauia spianando fin la moschea della piazza principale, ha riservato lo stesso trattamento alla cittadina di Zuara e stava appressandosi a ripetere la bella impresa su scala ancora più grande a Bengasi.
Credo valga la pena di ricordarlo ai molti italiani di memoria corta che sembrano avere nostalgia di un dittatore violento e spregevole, di cui serbano evidentemente un'immagine moderata, non condivisa dal popolo libico che per 42 anni ne ha subito la tirannide.

Nessun commento:

Posta un commento