domenica 20 gennaio 2013

Mali: i tuareg sono nostri nemici?

[Lettera aperta al Corriere della Sera 19 gennaio 2013]

A quanto sembra, tutti i paesi dell'Unione Europea, Italia inclusa, plaudono all'iniziativa francese e fremono dalla voglia di gettarsi anch'essi nella guerra in corso in Mali.
Il piccolo dettaglio su cui ben pochi sembrano soffermarsi ("Corriere" incluso) è quello di definire chi si intende combattere e per chi ci si batte.
Non è un dettaglio da poco: identificare chiaramente nemici e alleati è il minimo che ci si aspetta quando si sta per entrare in guerra.

venerdì 18 gennaio 2013

La "guerra nel Mali"

Quello che segue è un mio intervento, inviato sul sito dell'ISPI come commento alla seguente frase di Romano Prodi (Inviato Speciale dell’Onu per il Sahel): “Devo ammettere di non aver mai visto una coesione internazionale come quella che distingue in queste ore il sostegno all’intervento militare in Mali. Il motivo sta nel fatto che la paura del terrorismo accomuna tutti”.

La paura non è mai una buona consigliera. I peggiori delitti sono spesso opera di persone che, attanagliate dalla paura, riversano all’esterno una violenza cieca e incontrollata. Temo che un’azione violenta improvvisata solo sulla base della paura rischi di produrre effetti incontrollati e potenzialmente molto pericolosi.