domenica 6 ottobre 2013

"Spezzoni di tribù berbere"?

(lettera aperta al Corriere della Sera - Venerdì 3 ottobre 2013)

In un articolo sul "Corriere" di oggi, Giuseppe Sarcina, per descrivere il mondo che controlla il traffico di immigrati clandestini dalla Libia, parla di  "spezzoni di tribù berbere, milizie che hanno combattuto e rovesciato Gheddafi e, soprattutto, bande di criminali «professionisti», magari ex contrabbandieri di benzina, oggi convertiti a traffici più redditizi: droga, esseri umani."
Cosa vuol dire "spezzoni di tribù berbere"? Il giornalista sa positivamente del coinvolgimento di rappresentanti di comunità berbere della Libia in questa vicenda? Se lo sa faccia dei nomi e cognomi e addossi le responsabilità a chi ritiene colpevole.

sabato 14 settembre 2013

Università e classifiche

Quando sono apparse le "classifiche" dell'ANVUR relative alla qualità della ricerca, ha destato un certo scalpore il "sorpasso" effettuato dall'università di Milano-Bicocca nei confronti della più anziana e titolata Università Statale di Milano. Da una parte, essendo stata quest'ultima la mia "Alma mater", la notizia mi è un po' spiaciuta; ma d'altra parte oggi insegno in Bicocca e questo "sorpasso"  non mi è giunto del tutto inatteso.

mercoledì 14 agosto 2013

"L'uomo di amekessu": un libro diverso dal solito e che vale la pena di leggere

È uscito in italiano L'uomo di amekessu.
Un romanzo, in gran parte autobiografico, che illustra, attraverso le vicende di un ex amministratore coloniale francese, la situazione dei tuareg Kel Adagh a partire dagli ultimi anni della colonizzazione fino a dopo la creazione del Mali
indipendente, uno stato in cui  gli antichi padroni del deserto sono sempre stati emarginati o addirittura perseguitati e contro cui hanno a più riprese cercato di ribellarsi.

martedì 18 giugno 2013

A proposito di cittadinanza

Si fa un gran parlare, di questi tempi, delle questioni riguardanti la "cittadinanza". Oggi tutti discettano di ius soli o ius sanguinis sfoggiando una competenza da novelli giustiniani.

Tutto questo mi ha fatto tornare alla mente un breve botta e risposta che ebbi tempo fa sull'argomento con il campione del liberalismo nostrano, Piero Ostellino, e vista l'attualità del tema mi è sembrato non inutile riportarlo su questa pagina.

domenica 20 gennaio 2013

Mali: i tuareg sono nostri nemici?

[Lettera aperta al Corriere della Sera 19 gennaio 2013]

A quanto sembra, tutti i paesi dell'Unione Europea, Italia inclusa, plaudono all'iniziativa francese e fremono dalla voglia di gettarsi anch'essi nella guerra in corso in Mali.
Il piccolo dettaglio su cui ben pochi sembrano soffermarsi ("Corriere" incluso) è quello di definire chi si intende combattere e per chi ci si batte.
Non è un dettaglio da poco: identificare chiaramente nemici e alleati è il minimo che ci si aspetta quando si sta per entrare in guerra.

venerdì 18 gennaio 2013

La "guerra nel Mali"

Quello che segue è un mio intervento, inviato sul sito dell'ISPI come commento alla seguente frase di Romano Prodi (Inviato Speciale dell’Onu per il Sahel): “Devo ammettere di non aver mai visto una coesione internazionale come quella che distingue in queste ore il sostegno all’intervento militare in Mali. Il motivo sta nel fatto che la paura del terrorismo accomuna tutti”.

La paura non è mai una buona consigliera. I peggiori delitti sono spesso opera di persone che, attanagliate dalla paura, riversano all’esterno una violenza cieca e incontrollata. Temo che un’azione violenta improvvisata solo sulla base della paura rischi di produrre effetti incontrollati e potenzialmente molto pericolosi.