Alla ricerca di immagini forti cui paragonare la traballante situazione italiana, troppo condizionata da istituzioni estere, i firmatari di una lettera pubblicata oggi con rilievo sul "Corriere" si rivolgono ai recenti fatti della Libia in cui stigmatizzano l'intervento esterno avvenuto "in seguito ad alcuni disordini che, a paragone di quelli avvenuti in Siria, facevano ridere".
Non so cosa ci sia da ridere in quello che Gheddafi ha fatto nel mese e mezzo che ha preceduto l'intervento della NATO. Per chi non lo ricorda, ha scatenato una vera guerra con razzi e carri armati contro la sua popolazione, ha massacrato i resistenti e distrutto la città di Zauia spianando fin la moschea della piazza principale, ha riservato lo stesso trattamento alla cittadina di Zuara e stava appressandosi a ripetere la bella impresa su scala ancora più grande a Bengasi.
Credo valga la pena di ricordarlo ai molti italiani di memoria corta che sembrano avere nostalgia di un dittatore violento e spregevole, di cui serbano evidentemente un'immagine moderata, non condivisa dal popolo libico che per 42 anni ne ha subito la tirannide.
Non so cosa ci sia da ridere in quello che Gheddafi ha fatto nel mese e mezzo che ha preceduto l'intervento della NATO. Per chi non lo ricorda, ha scatenato una vera guerra con razzi e carri armati contro la sua popolazione, ha massacrato i resistenti e distrutto la città di Zauia spianando fin la moschea della piazza principale, ha riservato lo stesso trattamento alla cittadina di Zuara e stava appressandosi a ripetere la bella impresa su scala ancora più grande a Bengasi.
Credo valga la pena di ricordarlo ai molti italiani di memoria corta che sembrano avere nostalgia di un dittatore violento e spregevole, di cui serbano evidentemente un'immagine moderata, non condivisa dal popolo libico che per 42 anni ne ha subito la tirannide.
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